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Disagio esistenziale

Disagio esistenziale

Introduzione

La vita è piena di incertezze e di domande senza risposte. 
Incertezze e domande hanno una funzione propulsiva e sono alla base dello sviluppo delle società. Soprattutto i filosofi si sono ispirati a questi disagi esistenziali; per esempio Jean-Paul Sartre e Martin Heidegger hanno scritto molte pagine a riguardo.
Incertezze e domande sono un fattore positivo ma a volte possono portare a disagi come il senso di disorientamento e di insicurezza.

Questo disagio può manifestarsi in diverse forme, come la paura della morte, la ricerca di significato e la sensazione di isolamento. Gli individui possono sentirsi persi e senza direzione, cercando disperatamente di comprendere il senso della loro esistenza. Non sapere chi sono, che cosa voglio e che cosa non voglio lasciano l’individuo in una condizione “alla deriva”.
C’è anche una parte più “esterna e reattiva” dei disagi esistenziali che possono essere reazioni ad eventi più esterni come la perdita di un caro, la separazione, la malattia, la povertà, o semplicemente la sensazione di non essere in grado di raggiungere i propri obiettivi.
I disagi esistenziali sono esperienze di sofferenza e insoddisfazione che possono colpire qualsiasi persona, indipendentemente dall’età, dal sesso o dalle circostanze. I disagi esistenziali possono essere caratterizzati da sentimenti di ansia, depressione, disperazione, e perdita di significato nella vita.

Cause

I disagi esistenziali possono essere causati da una vasta gamma di fattori, tra cui:

  1. Perdita di un Caro: La perdita di un caro, come un genitore, un congiunto o un amico, può essere un’esperienza traumatica che può portare a sentimenti di disperazione e vuoto.
  2. Separazione: La separazione, sia essa dovuta a una rottura di relazioni o a una separazione forzata, può essere un’esperienza dolorosa che può portare a sentimenti di ansia e depressione.
  3. Malattia: La malattia, sia essa fisica o mentale, può essere un’esperienza traumatica che può portare a sentimenti di disperazione e perdita di significato nella vita.
  4. Povertà: La povertà può essere un’esperienza difficile che può portare a sentimenti di insicurezza e disperazione.
  5. Sensazione di Non Raggiungere gli Obiettivi: La sensazione di non essere in grado di raggiungere i propri obiettivi può essere un’esperienza frustrante che può portare a sentimenti di disperazione e insoddisfazione.

Cause secondo le teorie di Irvin Yalom

Trovo molto interessante la riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta Irvin Yalom che ha raggruppato i principali disagi che si possano incontrare. Yalom, ha un approccio più profondo e filosofico. Nella sua teorizzazione sono quattro elementi.

La prima è la morte. È un tema che può generare una profonda inquietudine e ansia, specialmente se si affronta la propria mortalità. Questo conflitto può portare a riflessioni sulla propria vita e sul senso che si dà alla stessa esistenza

La seconda causa è l’assenza di senso che può essere definita come l’incapacità di individuare uno scopo o un fine ultimo dell’esistenza. Questo può generare una profonda inquietudine e insoddisfazione, specialmente se non si riesce a trovare un significato nella vita.

Terzo elemento è la libertà. Potrebbe stupire che sia elencata tra le problematiche che possano creare disagi esistenziali. Generalmente la libertà è vista solo come positiva, che sia la possibilità di fare ciò che si vuole, senza restrizioni, ma anche come la capacità di scegliere e decidere. Si considera poco l’altra faccia della medaglia. Se sono libero allora devo scegliere e assumermi la responsabilità delle mie scelte, a volte sarebbe molto più comodo che qualcuno mi diriga. Questo tipo di lettura, può fornire una chiave di lettura del perché si siano sviluppati totalitarismi. Nell’opera Di Erich Fromm “fuga dalla libertà” viene bene indicato come l’uomo, dopo la faticosa conquista della libertà si sia concesso alla schiavitù dei totalitarismi più crudeli del Novecento.

Quarto ed ultimo elemento, riguarda la finitezza della vita. Questo tema può generare ansia e insoddisfazione, specialmente se si pensa alla propria mortalità e alla brevità della vita. Questo conflitto può portare a riflessioni sulla propria vita e sul senso che si dà alla stessa esistenza.

Prendersi cura dei propri disagi esistenziali

Innanzi tutto, bisogna riflettere sul fatto che realmente siamo intrisi di fragilità e il negarlo completamente potrebbe altrettanto dannoso e sofferente come l’esserne travolti. In parte ne dobbiamo fare i conti e accettare che faccia parte della nostra vita. Tuttavia riconosco che in certi casi sia opportuno mitigare la sofferenza o comunque darne un senso.

Chiedere aiuto ad uno psicologo può essere una buona scelta: la terapia può essere un’importante strategia per affrontare i disagi esistenziali. Uno psicologo può aiutare a identificare le cause dei disagi e a creare strategie per superarli. Altri elementi di supporto sono il sostegno emotivo, l’acquisizione di strategie per la gestione dello stress e l’essere accompagnato a riflettere su di sé e la propria vita.

Spunti di riflessione sulle cure dei disagi esistenziali

Entriamo più nello specifico di quali rimedi e strategie si possano attivare per trasformare la sensibilità in una risorsa positiva. Data la complessità e specificità di ogni situazione, elencherò una serie di “rimedi” i quali dovrebbero essere presi in considerazione solo come spunto di riflessione. È importante ricordare che ogni persona è unica e che ciò che funziona per uno non funziona per tutti.

La scarpa che sta bene ad una persona sta stretta a un’altra. Non c’è una ricetta di vita che vada bene per tutti.”

(Carl Gustav Jung)

Riconoscere e accettare l’assenza di senso può essere il primo passo per affrontarla. Ciò può aiutare a ridurre la sofferenza e a creare uno spazio per la riflessione e la crescita che possa favorire un “proprio” dare senso alla vita.

Riconoscere e accettare la propria sensibilità come una parte integrante della propria personalità è il primo passo per trasformarla in una risorsa. Ciò può aiutare a ridurre la sofferenza e a creare uno spazio per la riflessione e la crescita.

Cercare supporto da parte di amici, familiari o un professionista della salute mentale può essere un’importante strategia per affrontare l’assenza di senso. Questo supporto può aiutare a ridurre la sofferenza e a creare una rete di sostegno.

Praticare la meditazione e la Mindfulness. La meditazione e la mindfulness possono essere strategie efficaci per ridurre la sofferenza e aumentare la consapevolezza. Queste pratiche possono aiutare a creare uno spazio di calma e riflessione.

Riflettere sulla propria vita e sulle proprie scelte può essere un’importante strategia per affrontare l’assenza di senso. Ciò può aiutare a creare una maggiore consapevolezza e a identificare le aree in cui è possibile fare cambiamenti positivi.

Trovarsi in ambienti tranquilli e silenziosi può essere utile per ridurre la sovrastimolazione e creare uno spazio di riflessione. Questo può essere particolarmente importante per le persone altamente sensibili.

Prendersi del tempo per sé stessi, in cui fermarsi e riflettere su ciò che sta accadendo, può essere estremamente importante per una persona che tende ad avere una maggiore profondità e complessità. Questo può aiutare a creare uno spazio di calma e riflessione.

Ridurre impegni e stimolazioni può essere utile per diminuire lo stress e creare uno spazio di riflessione. Questo può essere particolarmente importante per le persone altamente sensibili.

Ridurre o evitare sostanze che possono spingere il sistema a processare maggiormente le informazioni, come la caffeina e la nicotina, può essere utile per ridurre lo stress e creare uno spazio di riflessione.

Ridefinire gli altri e non giudicarli troppo severamente può essere un’importante strategia per affrontare la tua sensibilità. Ciò può aiutare a creare una maggiore consapevolezza e a identificare le aree in cui è possibile fare cambiamenti positivi.

Cercare di non idealizzare troppo e di non privilegiare ambizioni e progetti del tutto utopistici a scapito della realtà può essere un’importante strategia per affrontare la tua sensibilità. Ciò può aiutare a creare una maggiore consapevolezza e a identificare le aree in cui è possibile fare cambiamenti positivi.

Personaggi famosi e disagi esistenziali

Molti dei più grandi artisti, scrittori e pensatori della storia hanno dovuto affrontare disagi esistenziali che hanno profondamente influenzato la loro vita e la loro opera. Questo legame tra genio e follia, tra creatività e disagio, è un fenomeno affascinante che ha da sempre ha molto incuriosito.

Uno dei casi più noti è quello di Vincent Van Gogh, il celebre pittore impressionista che ha lasciato un’impronta indelebile nell’arte moderna. Tormentato da disturbi mentali e da un profondo senso di solitudine, Van Gogh ha espresso il suo disagio esistenziale attraverso una pittura vibrante e tormentata, diventando l’emblema dell’artista “maledetto”.
Un altro esempio è quello di Ernest Hemingway, tormentato tutta la vita e che alla fine decise di suicidarsi.

Un altro esempio a noi più vicino a noi è quello di Cesare Pavese il quale è stato tormentato per tutta la vita da disagi esistenziali. Il suo disagio esistenziale è stato espresso attraverso la sua scrittura, che è stata caratterizzata da una profonda introspezione e una ricerca di significato. Uno dei suoi scritti più famosi, si intitola appunto “Il mestiere di vivere”

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