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DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo)

DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo)

Introduzione

Sarà successo a tutti di uscire di casa e, magari già quasi in auto, tornare indietro a controllare che il gas sia stato chiuso. Questa è una situazione che potrebbe essere paragonata ad una goccia rispetto al lago, a volte mare, di chi soffre del Disturbo Ossessivo Compulsivo. Le persone che soffrono di questo disturbo, hanno spesso idee ingombranti e dedicano del tempo alla ripetizione di azioni che spesso loro stessi giudicano insensate e fonte di sofferenza. Chi soffre di DOC, pone eccessiva importanza per il controllo, per i dettagli, l’ordine e perfezionismo ma anche le regole, le liste, l’ordine, i programmi. Chi ne soffre può esserne così assorbito da perdere il senso e lo scopo principale delle attività. Generalmente sono persone dal carattere rigido con difficoltà alla delega.

Cos’è il DOC

Si potrebbe dare una prima descrizione dicendo che il Disturbo Ossessivo Compulsivo sia un disagio o malessere provocato da idee invadenti e dall’obbligo di svolgere azioni ripetitive.
Partiamo dall’analisi del nome. La prima parola è disturbo. Parola molto generica ma altrettanto pertinente. Trovo una parte di definizione dell’enciclopedia Treccani di aiuto a renderne l’idea.

Nel linguaggio milit., azione di disturbo, il complesso delle operazioni tattiche intraprese per ostacolare l’attuazione di fini perseguiti da reparti nemici.

Credo che questa frase possa restituire parte dell’aspetto emotivo. Elementi, anche violenti, che peggiorino la qualità di vita.
La seconda parola è ossessivo. L’etimo ci dà una direzione precisa: deriva da assedio. Si riferisce alle ossessioni che sono delle idee intrusive e ricorrenti, ma anche immagini o impulsi. In genere sono elementi riconosciuti come estranei e non in sintonia con sé; egodistonici. Per esempio un mio paziente aveva paura di rigare con una chiave le automobili nel parcheggio del supermercato. Per questo motivo si faceva fare la spesa da altre persone ma si assicura comunque che chi facesse la spesa per lui, non avesse fatto dei danni a causa sua.
Le ossessioni sono fenomeni normali e comuni all’esperienza della maggior parte delle persone. A caratterizzare come “patologiche” è la loro persistenza e pervasività che genera sofferenza. Il carattere dell’ossessione è di avere molta vitalità e prende il sopravvento.
Altra parola che caratterizza questa sindrome è compulsivo. La compulsione è una costrizione, l’essere spinto da necessità a fare qualche cosa, un impulso irrefrenabile. Un esempio classico è quello di lavarsi le mani in modo eccessivo.

Il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, chiamato anche DSM, nella precedente versione inseriva il DOC nel capitolo dei disturbi d’ansia. Nell’ultima versione, il DSM-5, il DOC è stato inserito in una nuova categoria a sé stante in relazione alla poca efficacia dei farmaci ansiolitici. Tra altri disturbi appartenenti a questa categoria troviamo anche il disturbo da dismorfismo corporeo, il disturbo da accumulo, il disturbo da escoriazione, la tricotillomania il disturbo da acquisto compulsivo e il disturbo di controllo degli impulsi. Spesso, è possibile che siano presenti in contemporanea altri disturbi quali ansia, depressione, attacchi di panico.

Caratteristiche di chi soffre di DOC

I soggetti interessati dal DOC raramente chiedono aiuto perché generalmente provano vergogna, sensi di colpa, imbarazzo. Questo atteggiamento rischia di essere una scelta perdente perché è molto raro che il disturbo migliori senza l’aiuto di qualche intervento psicologico e/o farmacologico.

Le ricadute nella vita quotidiana possono essere innumerevoli. Innanzitutto la qualità della vita è appesantita dai sintomi. Generalmente il tempo dell’attività del disturbo è caratterizzato da sentimenti di forte disagio. Queste attività, tra le varie conseguenze, hanno quelle di sottrarre molto tempo alle normali operazioni di vita quotidiana, tra cui il riposo e attività piacevoli. A volte, i sintomi possono essere così persistenti da diventare invalidanti. Alcuni studi riportano che la popolazione che soffra del Disturbo ossessivo compulsivo, sia tra il 2% e il 3% e di questi, solo il 10% circa abbia solo le ossessioni o solo le compulsioni.

Chi soffre del disturbo ossessivo compulsivo appare distaccato e anche freddo. Manifestano poco i loro sentimenti e quando emergono sono molto intellettualizzati. I sentimenti sono di poco conto al contrario della razionalità. L’apparenza è di persone che non si lasciano mai andare, perché se lo facessero, avrebbero terrore di andare alla deriva in balia delle onde: temono di perdere il controllo.

Altra caratteristica è quella di difficoltà a prendere decisioni. Assediati da dubbi costanti hanno paura di scegliere e che la loro scelta sia sbagliata o comunque non ottimale. Visto che sono dei perfezionisti, troverebbero imperfezioni anche a riguardo la scelta corretta. L’errore li farebbe sentire enormemente in colpa. Allora, forse sarebbe meglio modificare la scelta. In questo modo si troverebbero daccapo, e rischierebbero di entrare in un eterno circolo vizioso. Prendono in considerazione innumerevoli variabili fino ad esserne travolti. A volte può capitare che se ne esca prendendo decisioni impulsive e di conseguenza diametralmente opposte alla ricerca della perfezione.

Grandi personaggi della storia si pensa fossero affetti dal disturbo ossessivo compulsivo. Tra questi possiamo elencare Michelangelo, Stanley Kubrick, Albert Einstein e Nikola Tesla. Invece, il regista Martin Scorsese ha dichiarato lui stesso di soffrire questo disturbo.

Tipi di DOC

In letteratura ci sono varie classificazioni. Quelle che andranno a seguire saranno un elenco delle tipologie più frequenti.
Contaminazione: paura di essersi sporcati con qualche sostanza, ne consegue la necessità di evitare “lo sporco” e anche quella di lavarsi in continuazione. Le sostanze più probabili sono di natura biologica come virus, germi e batteri, ma anche di natura “chimica” come saponi e varie sostanze per la pulizia.
Controllo: Verificare di aver o non aver compiuto azioni. La paura è che le azioni compiute o non compiute possano creare danni ad altre persone. Le persone controllano di aver chiuso il gas, o la porta, di non aver ucciso nessuno, di non aver scritto frasi inappropriate ecc. In genere, la serenità di aver controllato si dissolve presto e quindi si ricerca nuovamente la conferma.
Ripetizione e conteggio: Serve ripetere delle azioni come se fossero dei “rituali magici” per scongiurare catastrofi o sventure per sé o per altri individui. Ricordo che tempo fa avevo in carico un paziente che aveva un rituale da svolgere ogni mattina della durata di circa un’ora. Per esempio, tra i suoi rituali doveva lavarsi i denti con un numero preciso di spazzolate, chiudere il frigorifero altrettante volte, fare il giro della sua automobile un certo numero di volte controllando che fosse tutto a posto ogni volta.
Ordine e simmetria: alcuni oggetti intorno a sé devono essere ordinati in maniera perfetta. Ecco che non si può fare a meno di avere i calzini ordinati per cromie, le matite della scrivania tutte ugualmente orientate oppure che le posate di casa siano messe in maniera simmetrica.
Accumulo: Non si butta via niente neanche ciò che normalmente viene definito come spazzatura. Per esempio, un paziente di una mia collega aveva tra le altre cose un armadio pieno di scontrini.
Presunta omosessualità: Si basa sull’idea che l’omosessualità sia una cosa negativa o almeno lo sia vissuto tale dall’interessato. In questo caso, soffocati dalla paura, si pone attenzione a sensazioni, idee, reazioni di altre persone e si tende a darne il significato sgradito di omosessualità. In genere si vivono queste paure in maniera nascosta per paura del giudizio sociale negativo.

Cause

Attualmente le cause non sono state identificate con certezza. Tuttavia si ritiene che alcuni elementi possano favorire l’insorgenza. Le probabili cause possono essere racchiuse in due principali filoni: biologico/genetico e psicologico.
Per quanto riguarda le cause biologiche/genetiche, si può dire che ci siano maggiori probabilità di sviluppare il Disturbo ossessivo compulsivo se la stessa patologia sia presente tra i propri consanguinei. La base genetica influisce sulla fisiologia del cervello e quindi anche sul sistema serotoninergico. Squilibri di serotonina sono interconnessi con il DOC visto che quest’ultimo sia comunemente accettato come una forma di disordine del sistema di gestione della serotonina.
Le cause psicologiche si riferiscono alla presenza di eventi stressanti. Abusi, situazioni di pericolo di morte per sé e persone vicine ed altre situazioni estreme, possono favorire lo sviluppo di un DOC.
Altro elemento che riguarda la sfera della psiche, è il tipo di personalità. Personalità ansiose o con elevato senso di responsabilità, ma anche persone metodiche e con elevati standard hanno maggiore probabilità di sviluppare il DOC.

Psicodinamica

Il DOC, secondo una lettura psicodinamica, ha origine da conflitti inconsci. Questi conflitti possono essere così dolorosi da attivare delle contromisure per evitare una situazione altrimenti maggiormente dolorosa e forse anche inaccettabile. I sintomi sono una forma di adattamento, il miglior compromesso possibile in base alla situazione e risorse della persona.
Chi soffre di Disturbo ossessivo compulsivo, oltre alla paura di sbagliare prima citata, ha in genere la paura di non saper gestire la propria aggressività. I vari rituali, potrebbero avere lo scopo di frenare tale forza distruttiva. Si percepiscono inconsciamente come dei devastatori che debbano essere tenuti a bada. Ecco che frequentemente si sviluppa l’azione opposta. Inconsciamente vorrei ammazzare i miei vicini e allora controllo tante volte di aver chiuso il gas.
Per esempio, un mio paziente aveva sviluppato una forte rabbia nei confronti della propria famiglia di origine. Rabbia tanto forte quanto inaccettabile la quale nel tempo si era involontariamente incanalata in rituali per assicurarsi di non aver compiuto gesti dannosi nei confronti dei propri vicini e colleghi.

Cure

Il disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo di difficile trattamento, anche perché spesso sono presenti altri disturbi. Non per questo che sia impossibile da trattare, ma solo di grande complessità e quindi i benefici possono arrivare con lentezza. Le vie percorribili sono principalmente di tipo farmacologico e di tipo psicoterapico, in genere integrate tra loro.
La farmacologia si orienta alla somministrazione di farmaci i quali riportano corretti equilibri principalmente a livello della serotonina. Tra i farmaci più utilizzati si trovano:

fluoxetina (Prozac)
fluvoxamina (Maveral)
paroxetina (Sereupin, Seroxat e Paxil)
sertralina (Zoloft)
citalopram (Seropram ed Elopram)

Per quanto riguarda la parte psicoterapica, si possono avere diversi approcci. Tra questi troviamo l’approccio Cognitivo Comportamentale che va a lavorare direttamente sui sintomi senza curarsi del loro senso e delle cause profonde. Altro approccio, per alcuni versi opposto, si trova l’approccio psicodinamico che si occupa del significato del sintomo e delle dinamiche inconsce che portano a tali manifestazioni.

In ambito psicodinamico/psicoanalitico, il lavoro è mirato a una comprensione del significato che le ossessioni e le compulsioni rivestono per il soggetto. Esplorando il proprio inconscio, si ha la possibilità di scoprirne il significato e lo scopo e così facendo si ha quasi come effetto collaterale quello di portare cambiamento. Come giustamente Jung sottolinea:

«quanto più staccato è l’inconscio, in forme tanto più forti si contrappone alla coscienza: se non in quelle figure divine, nella forma sinistra di stati ossessivi […] e di affetti morbosi»

(Jung 1942/1948, p.161).

Questa pagina contiene un articolo molto interessante sulla lettura da parte della psicologia junghiana legata al cinema.

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