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La psicoterapia psicodinamica è un tipo di approccio neutro nel senso che non tanto si adatta alla patologia quanto si adatta alla persona.
Quindi non necessariamente “serve” una patologia, è sufficiente “essere in sofferenza”. Io uso spesso l’espressione “migliorare la qualità della propria vita” perché si adatta ugualmente a situazioni “gravi” o “leggere”. Un paziente usava l’espressione “pettinarsi le idee” per descrivere la trasformazione della sua terapia dato che aveva ormai risolto i nodi più dolorosi della sua esistenza.
La psicoterapia si può applicare ad un ventaglio di situazioni che variano tra le “particolari difficoltà della vita” fino ad arrivare a “patologie”. Il termine “particolari”, anche se generico, è usato per far distinzione dagli elementi patologici: sono momenti difficili della vita per i quali sia necessario porre particolare attenzione.
Tra questi, i più frequenti sono: scarsa autostima, crisi di coppia, stress, problemi relazionali, conflitto, dipendenze affettive, senso di malessere generalizzato, separazioni, ansia eccessiva, timore di non riuscire, eccessiva gelosia, paura d’innamorarsi, difficile gestione delle emozioni, mobbing, cambiamento di lavoro, educazione dei figli, elaborazione del lutto, ecc. Le patologie possono essere depressione, ansia, paranoia, attacco di panico, fobia, disturbo ossessivo compulsivo, solo per nominare le più conosciute.